La carità nascosta di Papa Francesco.

L’ultima donazione di Papa Francesco risale a poco meno di una settimana fa. Un furgone pieno di alimenti come pasta, pomodori, biscotti e molto altro, ha scaricato questi ultimi al centro per rifugiati Baobab nel quartiere Tiburtino. Questo centro accoglie cittadini dell’Etiopia e dell’Eritrea. Papa Francesco ha inviato mediante il suo elemosiniere, il polacco Konrad Krajewski, tutti questi alimenti per aiutare le persone del centro Baobab.

Il ruolo di Krajewsji è fondamentale per il pontefice, che ha particolarmente a cuore la tematica della carità. Come responsabile dell’Elemosineria Apostolica del Vaticano, Krajewski svolge un compito di notevole spessore, svolgere la carità per conto del papa. Quasi ogni giorno gira per le periferie, raccoglie donazioni, distribuisce aiuti e molto altro. Quando papa Francesco lo nominò gli disse: “Tu non sarai un vescovo da scrivania. Dovrai essere il prolungamento della mia mano per portare una carezza ai poveri, ai diseredati e agli ultimi della città”. Quella di padre Corrado, come molti lo chiamano, è un’azione concreta e silenziosa. La discrezione è fondamentale nel suo lavoro.

“Andate incontro ai poveri, non aspettate che essi vengano a voi”. Papa Francesco ha voluto prendere alla lettera queste parole, impegnandosi fortemente in prima persona. Nell’arco del suo pontificato ha già organizzato svariate iniziative di beneficenza per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. Già nello scorso 2014, l’Elemosineria Apostolica ha raccolto somme molto importanti, circa 1,5 milioni di euro (circa il 25% in più rispetto al 2013).

di Marco Pasquali

Fonte: Linkiesta.it [ads]

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