Ugo Ojetti
Il Conte Ottavio e tutti i suoi capricci
La storia della letteratura italiana moderna e contemporanea è fatta di nomi e di volti, gli autori che nel bene e nel male hanno segnato un’epoca di cambiamenti e grandi rivoluzioni. Tra questi scrittori, giornalisti e critici letterari di elevata cultura spicca il nome di Ugo Ojetti.
Nato a Roma e vissuto a cavallo tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, Ugo Ojetti fu uno dei più illustri scrittori e giornalisti del nostro paese. La sua carriera ebbe una svolta nel 1895 con l’uscita del suo primo libro che si intitolò Alla scoperta dei letterati e che consisteva in una serie di interviste a tanti scrittori che erano famosi in quel periodo. Grazie a questo libro ebbe successo e fu anche considerato un precursore del genere intervista, che ancora non era molto sviluppato.
Molto significativa fu anche la sua partecipazione come volontariato alla prima guerra mondiale, durante la quale ebbe come compito quello di tutelare e proteggere le opere più importanti di Venezia dai tanti bombardamenti aerei.
Ma fu famoso soprattutto per il suo forte contributo culturale alla Stampa e l’apertura di numerose testate giornalistiche di spessore, a tema artistico per lo più, Ojetti viene ricordato per la sua lunghissima collaborazione con il “Corriere della Sera”, dal 1898 (anno in cui Bava Beccaris sparò sulla folla di manifestanti, uccidendone alcuni, a Milano, su ordine dell’allora Primo Ministro, ricordate?).
Le altre riviste con le quali collaborò negli anni erano le più importanti e lette della nazione: tra queste “La Tribuna”, “Il Marzocco”, “La Stampa”, “Il Giornale d’Italia”, “L’Illustrazione Italiana” e “La Fiera Letteraria”. Ha poi fondato lui stesso delle importanti testate: nel 1920 “Dedalo” (critica d’arte), nel 1929 “Pegaso” (critica letteraria) e in seguito anche “Pan” (genere letterario, arte, musica e spettacolo).
Altre tappe importanti della sua carriera furono la sua entrata nel consiglio dell’amministrazione dell’Enciclopedia Italiana e la nomina come Accademico di Italia;inoltre ebbe un’importante esperienza nel mondo del cinema. Infatti nel 1939 mise la sua firma nell’adattamento per l’edizione sonora dei Promessi Sposi, che fu importante per la successiva sceneggiatura del film di Camerini, che usci nelle sale nel 1941.
Nel 1944, successivamente alla liberazione di Roma, venne radiato in maniera definitiva dall’Ordine dei Giornalisti e decise quindi di passare gli ultimi momenti della sua esistenza nella sua casa a Fiesole e infine mori nel 1946.
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